G20, “AUSTERITÀ NON BASTA, SERVONO INVESTIMENTI E RIFORME” di Delia Marrone

    Si è tenuto a Brisbane, in Australia, il 15 e 16 novembre il G20, forum dei ministri

    delle finanze e governatori delle banche centrali, nato per favorire l’internazionalità

    economica tra gli Stati, a cui ha partecipato anche l’Italia rappresentata dal premier

    Matteo Renzi. Gli obiettivi stabiliti entro il 2018 coincidono con la crescita del 2,1%

    attraverso un valido progetto di valorizzazione degli investimenti che crei maggiori

    posti di lavoro stimolando la domanda. In coerenza con la linea seguita dal presidente

    del Consiglio italiano, lo slogan di questi giorni sembra essere stato: “ Austerità non

    basta, servono investimenti e riforme”. I progetti stabiliti dal G20 appaiono

    sicuramente lontani all’Italia che detiene il suo valore di crescita al -0,1%, ma ciò

    non sembra scoraggiare Renzi, che riconoscendosi il merito di aver sbloccato il

    dualismo austerità-crescita, ricorda come il nostro Paese esca da tre anni difficili e

    quindi sia normale essere in campo negativo, ma dichiara:” Bisogna ragionare di

    crescita, ricominciare a crescere partendo dall’occupazione”. Non bastano quindi i

    153.000 posti di lavoro sbloccati in quest’anno. Secondo le dichiarazione del

    Presidente, tra l’altro, i partner sarebbero rimasti impressionati dalle riforme

    proposte. In merito alle manifestazioni contro il Governo, tenutesi nei giorni scorsi,

    in 25 città italiane, Renzi risponde:” Rispetto chi manifesta, ma il Governo va avanti,

    più investimenti sul futuro del Paese, è finito il tempo in cui bastava una

    manifestazione per mettere in crisi il Governo”. Gli argomenti affrontati dal G20,

    comunque, non sembrano essersi esauriti qui ed oltre alle maggiori prevenzioni

    promosse a causa della minaccia Ebola, il discorso sulla Russia sembra essere in

    primo piano. Incerta, infatti, fino a metà ottobre la sua partecipazione, invitata in

    qualità di Stato che ha interrelazioni commerciali e finanziarie con gli altri membri

    del G20 e non per le sue attuali strategie geopolitiche. Dopo l’ultimo incontro a

    Milano tenutosi circa un mese fa, tra Putin e Matteo Renzi, quest’ultimo aveva

    sperato che il Presidente della Russia cercasse maggiore dialogo e una soluzione alla

    crisi ucraina, che invece sembra venire a mancare. Nonostante Putin abbia quindi

    riconosciuto l’”atmosfera costruttiva” che si respira al G20, viene duramente

    attaccato dal Presidente degli U.S.A. Barack Obama che ritiene l’aggressione russa in

    Ucraina una minaccia al mondo e afferma:” Se la Russia viola lo spirito dell’accordo

    di Minsk, del 1991, arriverà all’isolamento totale. Può invece prendere una strada

    diversa per risolvere la crisi nel rispetto della sovranità e del diritto internazionale, se

    lo farà sarò il primo ad eliminare le sanzioni che obiettivamente hanno un effetto

    devastante sull’economia russa”. Il presidente russo, fermo sulla propria posizione,

    sembra essersi risentito per i duri rimproveri, ma nonostante ciò il portavoce del

    Cremlino, Peskov, smentisce le voci secondo cui Putin avrebbe lasciato prima il G20.